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Pasolini e il teorema del sacro: 02/04/12

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Roma, 2 Aprile 2012: incontro de LaRecherche.it

 

"Pasolini e il teorema del sacro"

 

 

Per il nostro prossimo incontro, abbiamo invitato Emanuele Di Marco, studioso della vita e dell’opera di Pier Paolo Pasolini, a condividere con noi alcuni spunti di riflessione che possano avvicinarci all’opera e alla personalità dell’artista bolognese.

Poeta, romanziere, drammaturgo, regista ma anche linguista, giornalista e critico, Pasolini è stato testimone estremamente attento degli eventi più rilevanti del secondo dopoguerra e si pone, ancora oggi, come figura imprescindibile del pensiero contemporaneo, autore e intellettuale discusso, tanto geniale quanto, a volte, scomodo.

Prendendo come punto di riferimento l’opera “Teorema”, Emanuele Di Marco, che molti di voi già conoscono, ci condurrà attraverso un percorso che vuole evidenziare l’ininterrotta indagine sulla sacralità nascosta, latente nel profondo dell’esperienza umana tipica di tutto il fare artistico pasoliniano.

 

Come di consueto, Giuliano Brenna ci proporrà un brano proustiano attinente alla tematica della serata, per sorprenderci, ancora una volta, grazie alla eterogeneità delle tematiche che l’opera di Proust è riuscita ad inglobare e non mancherà il tradizionale spazio dedicato alla proposta di testi di altri autori o di nostra produzione che possano arricchire la riflessione ed il dibattito.

 

Non mancate: sarà una serata veramente speciale. Per motivi organizzativi vi chiediamo la cortesia di darci avviso della vostra partecipazione con una e-mail a redazione@larecherche.it

 

Ci incontreremo lunedì 2 aprile 2012, a partire dalle ore 20:00, al bistrot Cheese and Cheers, via Paola Falconieri 47, Roma. Sempre in un clima conviviale e sereno.


 Roberto Maggiani - 17/04/2012 21:13:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Evviva i romani... =)

 Maria Musik - 17/04/2012 19:38:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Errata corrige. Mi scuso: CASARSA. Le "Z" sono la croce di noi romani ma questa volta ho veramente esagerato: errare è umano, perseverare diabolico. ;-)

 Maria Musik - 17/04/2012 19:31:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Pier Paolo Pasolini, nacque a Bologna il 5 marzo 1922. Il padre era romagnolo, di famiglia ravennate e la madre friulana: Casarza fu il luogo dove i due si sposarono e dove si trasferirono di nuovo dopo la nascita, avvenuta a Belluno, del secondogenito. A Casarza Pasolini torna ancora quando, dopo l’8 settembre, in seguito al suo rifiuto di consegnare le armi ai tedeschi. Casarza ed il Friuli sono incontestabilmente importantissimi ai fini della comprensione della sua storia umana e poetica, basti pensare alla sua precoce raccolta poetica "Poesie a Casarza" e la cofondazione dell’ "Academiuta di lenga frulana".
Però, per amor di precisione, la nascita avvenne, indiscutibilmente a Bologna.

 Biancamannu - 16/04/2012 17:48:00 [ leggi altri commenti di Biancamannu » ]

Peccato. Sono troppo defilata per per aver fruito della possibilità di partecipare. Pasolini è un intellettuale a tutto tondo e di grandissimo spessore. Proprio per questo è necessario, anzi imprescindibile, non essere approssimativi nel citare i suoi dati biografici. Pasolini non era bolognese, ma friulano; nato a Casarsa della Delizia in provincia di Pordenone. La geografia e la storia non hanno giocato un ruolo marginale nella sua formazione umana e persino, direi, sul suo carattere. Forse quella cultura contadina che costituiva il suo retroterra originario e umano è rimasta nel suo orizzonte come vessillo di un’etica, come l’aspra autenticità della sua carne d’uomo.

 Maria Musik - 03/04/2012 21:29:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

@ Roperius Ci manchi sempre tanto, Roberto... ma questo vuol dire che ti pensiamo! :-)

 Roperius - 03/04/2012 21:10:00 [ leggi altri commenti di Roperius » ]

:-(

 Maria Musik - 03/04/2012 20:16:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Una serata appassionante e perfetta. L’introduzione di Giuliano Brenna che ci ha condotto all’interno di un nuovo aspetto de La Recherche, partendo da una lettura quanto mai significativa, specie perchè "ricompresa" all’interno del tema della serata, nonchè la successiva contestualizzazione e spiegazione dell’ennesima "tematica" proustiana, sono state all’altezza, pur nella necessaria e felicemente esaustiva sintesi, della lezione di un eminente professore, illuminata di puro amore per l’arte di Proust.
E le stesse caratteristiche le abbiamo ritrovate nell’intervento di Emanuele Di Marco che ci ha offerto un "lectio" di alto spessore, articolata, completa e gestita con padronanza dei tempi e delle pause atte a garantire la tenuta dell’attenzione, facendoci apprezzare lo sforzo di racchiudere in un brevissimo tempo un argomento, come quello del rapporto di Pasolini con il Sacro, che meriterebbe un intero seminario. Competenza e passione hanno caratterizzato l’avvincente relazione.
L’unica nota stonata della serata è stata, a mio giudizio, la carenza (quantitativa) di presenza. Come redazione siamo fermamente convinti che il numero, quando ci incontriamo, non conti: non abbiamo problemi di share. Rimane, però, il rammarico dell’occasione perduta anche perchè l’indubbia qualità, sotto ogni aspetto, dell’incontro avrebbe potuto essere una valida risposta all’esigenza, più volte manifestata da molti utenti (ovviamente tra quanti risiedono a Roma e dintorni), di riunirci "fisicamente" intorno a temi più specifici e non solo mirati all’autopromozione e ad uno scambio, che resta comunque fecondo, autoreferenziale.
Un grazie ad Emanuele che, allineato al nostro sentire, non ha dequalificato il proprio intervento a causa delle defezioni recherchiane.

 Roberto Maggiani - 03/04/2012 01:35:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Complimenti a Emanuele. E’ stato un incontro molto bello, Emanuele ha saputo condurci in un percorso pasoliniano avvincente. Grazie per il tuo lavoro competente che rivela una preparazione sull’argomento tutta invidiabile: umanamente e intellettualmente convincente.

 Erik Ramella Pralungo - 02/04/2012 23:30:00 [ leggi altri commenti di Erik Ramella Pralungo » ]

non ho letto il lavoro del Di Marco ma vorrei farlo per qualche seria riflessione, come se capire quanto l opera pasoliniana possa assimilarsi a quella di Dostoevskij anche se in teorema il mondo borghese non sembra offrir speranza e msembra vano anche l arrivo di quel govane angelo che lo invita a segurlo "fuori" ( il vangelo secondo Matteo?)

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